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Niemeyer: Auditorium di Ravello

dicembre 15, 2011

Questo edificio senza la determinazione di Domenico De Masi non sarebbe stato mai realizzato. Dal progetto alla realizzazione sono passati più di dieci anni, attraverso percorsi intricati con accelerazioni e momenti di arresto.  Ho seguito da vicino la storia e mi sono sempre schierato dalla parte di Niemeyer contro i conservatori, contro le sterili polemiche scioviniste, pur non ritenendo il progetto un capolavoro dell’ architettura contemporanea. Si poteva fare meglio e di più? certamente! Nel progetto dell’ Auditorium non ci sono errori madornali, ma si poteva osare qualcosa di più nella configurazione spaziale della sala, tentare un articolazione distributiva che potesse spezzare il volume ed articolarlo diversamente rispetto alle linee del declivio evitando la sensazione di oggetto-contenitore. Forse anche l’ aiuola triangolare riservata al prato inglese -un pò fuori luogo sulla costiera amalfitana- poteva essere pensata diversamente, proponendo arbusti e piante della tradizione mediterranea, e configurando il volume di terra in una forma sinuosa capace di coinvolgere e partecipare alle linee curve suggerite dall’ edificio. Tuttavia la testimonianza lasciataci da Niemeyer è importante, e comunque positiva: il paesaggio ha un nuovo belvedere pubblico,  un parcheggio ipogeo, una sala che guarda il mare e nuovi servizi. Inoltre l’ edificio rispetta le caratteristiche dimensionali e volumetriche degli edifici della costiera.  Tutto sommato una buona opera di architettura, tra le poche realizzate negli ultimi anni in Italia.

104 anni per Oscar Niemeyer

dicembre 15, 2011

Oscar Niemeyer il 15 dicembre 2011 compie 104 anni. E’ uno degli ultimi pezzi del grande puzzle del novecento ancora vivo e non collocabile.

La sua storia odora di modernismo, la sua vicenda umana di idealismo, le sue architetture a “mano libera” dichiarano l’ indipendenza da modi stereotipati di pensare l’ architettura.

In Italia abbiamo due opere di Niemeyer che raccolgono tutti i pregi e difetti delle sue proposte architettoniche: la sede della Mondadori a Segrate con le grandi arcate in cemento armato propone un classicismo rivisitato, statico quanto ironico e leggero, mentre l’ Auditorium di Ravello riflette le potenzialità plastiche dell’ involucro edilizio iterando tuttavia soluzioni e idee progettuali già sperimentate.

Dunque cosa ce ne facciamo di Oscar Niemeyer?  Naturalmente ne raccogliamo l’ invito a combattere contro la monotonia del professionismo e delle mode e meditiamo sul rapporto che egli propone tra contesto ed architettura.

Aspettando la sua prossima opera non possiamo far altro che augurargli un buon compleanno.